Si è svolto ieri sera, nella prestigiosa cornice del Conservatorio di Santa Cecilia, il sedicesimo evento ufficiale organizzato da Labozeta, storica azienda italiana specializzata nella progettazione e realizzazioni di laboratori scientifici. Un appuntamento che, come da tradizione, ha unito ricerca, memoria e innovazione, tracciando un filo profondo tra scienza e umanesimo.
A dare il saluto istituzionale è stato il Direttore del Conservatorio, Franco Antonio Mirenzi, che ha sottolineato il valore dell’incontro tra le arti e le scienze, affermando che «il linguaggio musicale, come quello scientifico, nasce dal dubbio e cresce nella condivisione».
Il momento più toccante è arrivato con l’intervento del Presidente di Labozeta, Giancarlo De Matthaeis, che – nonostante un recente infortunio – ha voluto essere presente per condividere un ricordo significativo legato alla realizzazione, a Napoli, del grande complesso laboratoristico presso Sant’Andrea delle Dame, sede dell’Università Vanvitelli.
«Quel luogo, nato come spazio di culto, è divenuto centro avanzato di ricerca scientifica. È un’evoluzione che racconta molto anche di noi. Ci siamo chiesti: si può essere uomini di scienza e uomini di fede al contempo? Forse, oggi più che mai, la risposta è sì.»
Nel corso della serata, è stato anche svelato “Geppino”, la mascotte simbolica di Labozeta: un piccolo disegno stilizzato, distribuito ai presenti all’interno di un sacchetto blu, che rappresenta l’essere umano nella sua verità più autentica.
«Geppino non è un uomo qualunque – ha precidato De Matthaeis -. È tutti gli uomini. Non è colorato: aspetta che ognuno di noi lo colori con la propria essenza. Non parla, ma racconta. Non indossa maschere. È cultura. È identità.»
Il concerto: un viaggio musicale tra emozione e spiritualità
A chiudere l’evento, un grande momento musicale con il concerto “Il Pensiero in Movimento”, a cura della Cappella Musicale Costantina diretta dal Maestro Paolo De Matthaeis. Un programma raffinato e denso di spiritualità, con opere di Pergolesi, Haendel e Mozart, che ha emozionato il pubblico per intensità e qualità esecutiva.
La serata si è conclusa con i “Vesperae solennes de confessore” K. 339 di Wolfgang Amadeus Mozart. Questa composizione, articolata in sei movimenti, ha offerto un perfetto equilibrio tra solennità liturgica e brillantezza musicale, culminando in un Magnificat che ha esaltato le capacità espressive del coro e dell’orchestra.
Un evento, quello di Labozeta, che ha saputo unire visioni scientifiche, riflessione filosofica ed emozione estetica, ricordando quanto sia fondamentale – oggi più che mai – rimettere al centro l’essere umano. Come ha sottolineato il Presidente di Labozeta: «Questa sera, nel cuore di Labozeta, non suona solo la musica. Suona l’umanità.»
Ringraziamenti
Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla Cantina Gotto d’Oro e al suo presidente Luca Del Gallo, presenti all’evento con la prestigiosa linea Vimea Domini, eccellenza vinicola riconosciuta a livello internazionale. Un gesto di partecipazione che ha suggellato il connubio tra qualità, territorio e innovazione, accompagnando la serata con eleganza e gusto.
L’evento ha visto il coinvolgimento di numerose realtà istituzionali, scientifiche e culturali: la Fondazione Italia Giappone, la Fondazione Renato Dulbecco, la Fondazione EBRI Rita Levi Montalcini, Sapienza Innovazione, il Tecnopolo di Roma, l’Università degli studi Link, all’Università Kore di Enna, all’Università Unicamillus, alla Takis di Castel Romano, all’Istituto Mario Negri di Milano, al GEA, Gruppo Esplorazioni Analoghe del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale della Sapienza, all’Associazione SiamoSapiens, alla startup Eroundme, all’Associazione Idee Innovazione e Inclusione, a Dazebaonews, portale della scienza e della cultura.