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Sanità. A Roma un workshop per parlare di epatite C

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ROMA – Personalizzazione della cura, l’attuale impatto sul budget, l’innovazione terapeutica, con presentazione dati nazionali e regionali aggiornati sui i trattamenti Hcv e Hbv. Con questi obiettivi prende il via il Settimo workshop di economia e farmaci in Epatologia-Wef, che vede coinvolti i massimi esperti nazionali, utilizzando il metodo Health technology assessment. “Dopo sei edizioni il profilo scientifico del nostro lavoro e’ riconosciuto al gruppo: utilizzando la metodologia di studio dell’Hta, abbiamo analizzato le diverse tecnologie disponibili, confrontandoci con stakeholder nazionali e regionali, per produrre valutazioni economiche che potessero aiutare i decisori ad effettuare scelte consapevoli su investimenti importanti in termini di farmaci e tecnologie sanitarie”, ha spiegato Americo Cicchetti, direttore Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems), professore ordinario di Organizzazione Aziendale, Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, Roma, presidente Societa’ Italiana di Health technology assessment (Sihta). “Il Settimo workshop di economia e farmaci in Epatologia abbraccia tre sessioni: Hcv, Hbv ed epatopatie croniche non virali, con il coinvolgimento dei massimi conoscitori italiani di epatologia, da economisti a esperti in Hta, rappresentanti delle associazioni di pazienti e da un esperto di bioetica, per permettere una visione a 360 gradi della patologia. Per merito della ricerca e di soluzioni terapeutiche all’avanguardia, a breve saremo in grado di vincere la battaglia dell’eradicazione del virus dell’epatite C”, ha detto Antonio Gasbarrini, professore di Gastroenterologia, facolta’ di Medicina, Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Roma. “La decisione di trattare tutti i pazienti e’ il passo decisivo per l’eradicazione dell’Hcv, ma e’ necessario riorganizzare e ampliare le reti di cura a livello regionale per raggiungere l’obiettivo fissato da Aifa di curare 80.000 pazienti l’anno e per questo l’associazione EpaC sara’ sempre vigile e in costante controllo”, ha tenuto a precisare Ivan Gardini, presidente EpaC onlus.

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