La giovane ricercatrice dell’Università di Parma terrà una relazione al XXVII National Meeting on Medicinal Chemistry di Bari
Laura Scalvini, ricercatrice del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma, è risultata vincitrice del Premio “Divisione di Chimica Farmaceutica 2022” riservato a giovani ricercatori che si sono distinti per aver raggiunto brillanti risultati nell’ambito della Chimica Farmaceutica. Il Premio – informa Unipr – è stato assegnato nei giorni scorsi a due giovani ricercatori italiani da una commissione di esperti del settore, nominata dal Consiglio Direttivo della Divisione di Chimica Farmaceutica (DCF) della Società Chimica Italiana, al termine di una competizione aperta a tutti i soci della Divisione con meno di quarant’anni. La commissione ha valutato il CV dei candidati, le pubblicazioni più significative e la presentazione, sotto forma di una relazione orale, dei risultati scientifici conseguiti.
Laura Scalvini, che si occupa della progettazione e scoperta di nuovi farmaci, si è distinta per i risultati raggiunti nell’ambito di studi di Chimica farmaceutica computazionale, ottenuti impiegando le risorse di High Performance Computing (HPC) del nostro Ateneo, mirati alla caratterizzazione del meccanismo di inibizione di enzimi coinvolti nella degradazione degli endocannabinodi e sostanze correlate. Composti che agiscono su questi enzimi aprono nuove e promettenti prospettive terapeutiche nel trattamento dell’infiammazione e nella neuroprotezione. Il Premio – sottolinea l’Ateneo – è un importante riconoscimento dell’eccellenza scientifica dell’Università di Parma e del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco nel campo della Chimica Farmaceutica. Quale vincitrice della competizione, Laura Scalvini sarà invitata a tenere una relazione orale nell’ambito del XXVII National Meeting on Medicinal Chemistry che si terrà a Bari dal 12 al 16 settembre prossimi.
Cos’è la chimica computazionale?
La chimica computazionale è quella branca della chimica teorica che si occupa dello sviluppo di modelli matematici, basati sia sulla meccanica classica sia sulla meccanica quantistica, in grado di simulare sistemi chimici, con lo scopo di calcolarne le grandezze fisiche caratteristiche e prevederne le proprietà chimiche.
La potenza predittiva delle simulazioni è legata in modo stretto alle caratteristiche delle macchine che si hanno a disposizione per il calcolo. Il numero di operazioni floating-point per secondo (FLOPS) e la capacità di memoria sono i parametri più importanti che determinano la possibilità di eseguire simulazioni in tempi ragionevoli. Nonostante già nei primi anni del XX secolo il supporto teorico per la formulazione dei modelli fosse pronto, il grande sviluppo della chimica computazionale si è avuto a partire dagli ultimi decenni del XX secolo, proprio perché si è iniziato a disporre di sistemi hardware sufficientemente potenti.