Sono tre gli studenti selezionati per presentare il loro progetto alla 74esima International Astronautical Congress di Baku in Azerbaigian
 

Arriva ancora una buona notizia per la ricerca italiana. Questa volta riguarda il progetto GEA, Gruppo Esplorazioni Analoghe, che grazie ai test in grotta per l’addestramento dei futuri astronauti, è riuscito ad ottenere ben tre pubblicazioni scientifiche di rilievo che hanno destato l’interesse negli ambienti dell’aerospazio e non solo.
 
Ecco perché tre giovani ricercatori, Angelo Fabbrizi, Lorenzo Chiavari e Alessia Di Giacomo, provenienti dal dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale della Sapienza presenteranno i loro risultati durante la 74° International Astronautical Congress di Baku in Azerbaigian. Parliamo della più importante kermesse in ambito aerospaziale, nata nel 1950 grazie all’impegno dell’Accademia Internazionale di Astronautica e dell’Istituto Internazionale di Diritto Spaziale con il sostegno della Federazione Astronautica Internazionale.
 
Il Congresso, previsto dal 2 al 6 ottobre, vedrà la presenza di oltre 6mila persone provenienti da tutto il mondo e coinvolgerà i maggiori player pubblici e privati dello spazio, nonchè  giovani specialisti che porteranno ricerche, risultati e idee innovative sulle nuove modalità di approccio all’ambiente spaziale.Ed è anche grazie a questi giovani ricercatori alle innovative start-up nate recentemente che si stanno aprendo tante opportunità, soprattutto per quelle aziende, come Labozeta SpA, che hanno intuito il potenziale delle applicazioni spaziali, territorio tradizionalmente frequentato dall’industria di settore.
 
Oggi questo paradigma è cambiato e la Space Economy è già diventato un potente incubatore per l’innovazione, grazie ai costi inferiori e alle maggiori capacità tecnologiche e alle tante applicazioni che a lungo termine potranno portare tanti benefici alla nostra quotidianità.