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Genenta Science, prima startup italiana quotata al Nasdaq

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La start Up innovativa delle biotech che combatte i tumori

La storia di Genenta inizia a Milano dall’incontro tra un venture capitalist specializzato nel biotech e uno scienziato che potrebbe aspirare al premio Nobel per le sue scoperte. I due si conoscono e decidono di fare insieme un’impresa. Vogliono sviluppare una terapia genetica per la cura e il trattamento di tumori gravissimi: glioblastoma (cervello) e mieloma (sangue).

Siamo nel 2014 e Genenta, spinoff dell’Ospedale San Raffaele di Milano, inizia le sue ricerche nei laboratori attraverso l’indiscussa competenza di tecnici, scienziati e medici.
A oggi la start Up ha raccolto 33,6 milioni di euro.

Oltre alle eccellenze espresse nel campo della ricerca come Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica (SR-TIGET), uno studioso di grande valore, conosciuto e premiato in tutto il mondo per le sue scoperte sulle malattie genetiche rare e Carlo Russo, già nella multinazionale GSK e Chief Medical Officer in Genenta, è presente anche una mente imprenditoriale, quella di Pierluigi Paracchi, 47 anni, uno che di biotech se ne intende, laurea in Economia, passione per la finanza, ex venture capitalist. Lo scienziato è

“Il nostro obiettivo – precisa Naldini – è migliorare l’aspettativa di vita. Non facciamo miracoli. Ma puntiamo a ritardare in maniera significativa lo sviluppo della malattia. È il nostro sogno, perchè la ricerca scientifica è il nostro petrolio. C’è un’opportunità enorme di creare valore in Italia. Abbiamo alcuni dei migliori scienziati del mondo, centri di ricerca, laboratori e strutture all’avanguardia. C’è una rivoluzione in atto, quella dell’immuno-oncologia, ci sono enormi opportunità. Le malattie sono globali, i pazienti sono globali, i brevetti sono globali”.

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