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La contaminazione arriva dallo Spazio

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Presentato al 74°Congresso Internazionale dell’Asutronautica a Baku il progetto di Missione Analoga Speleologica GEA degli studenti del Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale di Sapienza

Con i nuovi progressi nei programmi di esplorazione le attività spaziali si stanno avvicinando sempre più alla società civile e alle industrie private. Da qui l’importanza di essere culturalmente e tecnicamente preparati in tempo agli inevitabili cambiamenti culturali che portano con sé i progressi dell’umanità nell’esplorazione dello spazio. 

L’addestramento dei futuri astronauti

Le missioni analoghe in grotta sono particolarmente rilevanti in quanto mirano a testare le operazioni umane in ambienti sotterranei, simulando i tubi di lava lunari o gli ambienti sotterranei marziani per future missioni di esplorazione spaziale. 
GEA, progetto di esplorazione analoga in ambiente ipogeo, gestito da Sapienza S5Lab e CAI-Roma, coinvolge studenti come gli astronauti analoga. 

Il progetto GEA è iniziato nel 2021 con la selezione e la formazione dei 12 speleonauti per la prima missione analoga; entro il 2023 il numero dei membri del team è aumentato a 24 unità (con una quota del 50% di donne). 

Durante la prima Missione Analoga del progetto, due squadre di sei speleonauti trascorreranno 72 ore in isolamento all’interno di una grotta testando soluzioni tecnologiche innovative e conducendo esperimenti di vario tipo.

Un test preliminare è già stato eseguito con successo a luglio 2023, attraverso una missione analoga della durata di 24 ore. L’obiettivo successivo del team è procedere con la missione effettiva, insieme alla prosecuzione di un piano di divulgazione.


Il gruppo GEA è attivamente impegnato infatti nella sensibilizzazione in merito all’esplorazione dello spazio, per diffondere il valore della ricerca scientifica e tecnologica e coinvolgere industrie appartenenti ad altri settori o campi di ricerca diversi. 

Attraverso un piano di divulgazione ad hoc l’obiettivo di GEA è quello di introdurre le industrie private nel campo dell’esplorazione dello spazio e alle missioni analoghe, con l’obiettivo di suscitare interesse e generare una “contaminazione reciproca” tra il settore spaziale e altri campi di ricerca ancora distanti tra di loro. 

Insieme a Labozeta ed E-Roundme, GEA ha sottolineato l’importanza della qualità dell’aria nei laboratori, facendo un parallelo con l’ambiente delle missioni analoghe. L’innovativo dispositivo E-Roundme, dotato di dieci sensori in grado di fornire un riepilogo qualitativo dei parametri dell’aria in tempo reale e di eventuali situazioni critiche, è stato fornito al gruppo GEA e utilizzato nel test di missione analoga di 24 ore prima citato. 

Le azioni e le attività future di GEA riguardano il compimento di nuove collaborazioni e la partecipazione a iniziative sociali, continuando nel contempo con il piano di divulgazione e con la produzione di pubblicazioni scientifiche, come quella appena ottenuta tramite il prestigioso IAF, International Astronautical Federation.

Gli autori della pubblicazione scientifica sono Lorenzo Chiavari, Angelo Fabbrizi, Vicky Franchi, Luigia Santeramo, Lorella Ferrelli, Giovanna Giarrusso, Alessandro Ambrosin, Antonello Binni e Paolo Marzioli.

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Comunicati Stampa

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